La verifica e la valutazione dei processi di apprendimento e di formazione, funzionali a rendere lo studente consapevole del proprio apprendimento, a creare le condizioni per la maturazione del successo scolastico e a limitare l’abbandono.

Mario Malizia

Il sistema di controllo, in ambito scolastico, si colloca in modo speculare alla progettualità, già nella fase ideativa, con il compito di esaminarne gli obiettivi proposti; stabilire la fattibilità di realizzazione del processo per mezzo del quale perseguirli; monitorare lo svolgimento delle azioni; decidere i necessari adeguamenti; verificare la relazione obiettivo perseguito/esito raggiunto; valutare l’efficacia del processo messo in atto.

Perché tale sistema funzioni, occorre che i docenti siano in possesso della competenza docimologica, la quale richiede macro-conoscenze sia nel campo della verifica, per la produzione di prove di profitto oggettive e/o non formalizzate, funzionali ad accertare il possesso delle conoscenze ritenute indispensabili alla maturazione delle competenze attese e descritte nel curricolo, sia nel campo della valutazione, per l’interpretazione dei dati emersi dalla verifica e l’articolazione dei criteri interpretativi degli stessi.

I docenti devono, infatti, essere in grado di “tradurre” in attività didattiche coerenti tra di loro il progetto formativo sotteso alle finalità del sistema scolastico e, per farlo, devono, già in fase di progettazione, individuare gli indicatori da monitorare confrontandoli sistematicamente con l’impianto teorico-scientifico su cui si fonda il progetto formativo; devono, altresì, elaborare la programmazione del processo di apprendimento, che costituisce lo strumento operativo e, ancora, la pianificazione delle attività didattiche, che rappresentano le singole tessere dell’intero mosaico costituito dal processo formativo.

Essere in possesso della competenza docimologica consente ai docenti

  • di evitare l’occasionalità nell’erogazione dell’attività didattica;
  • di assicurare ad ognuno degli alunni il diritto oggettivo all’apprendimento ed alla formazione;
  • di garantire ad ogni alunno il rispetto delle proprie peculiarità apprenditive e realizzative;
  • di esprimere valutazioni fondate scientificamente;
  • di accompagnare gli alunni a riflettere sui percorsi generativi delle conoscenze acquisite e sui livelli di competenza maturati

perché non solo possano consapevolizzarsi circa le proprie potenzialità, ma anche e soprattutto perché acquisiscano fiducia nei confronti della scuola, dei suoi operatori e sviluppino quegli atteggiamenti positivi che possono consentire loro di maturare, nei confronti della loro esperienza scolastica, una “vision” positiva in grado di “promettere” la prospettiva della realizzazione del loro progetto di vita.

Il sistema si avvale di due strumenti:

  • La Verifica, per l’accertamento delle conoscenze acquisite durante il processo

di apprendimento, che costituiscono i fondamenti delle competenze attese, e si avvale di prove di profitto, che possono essere non formalizzate e/o oggettive.

2) La Valutazione, per l’accertamento delle competenze maturate, degli atteggiamenti e dei comportamenti connessi al processo formativo. Essa si avvale di criteri interpretativi, collegialmente individuati dal collegio dei docenti dell’intera Istituzione scolastica.

Esso si applica in tre fasi, coerenti tra di loro:

  • Verifica Iniziale e Valutazione Diagnostica
  • Verifica in Itinere e Valutazione Formativa
  • Verifica Finale e Valutazione Sommativa

Fase n. 1

La Verifica iniziale ha come obiettivo la “FATTIBILITÀ” di ciò che si intende realizzare e

presuppone sempre il ricorso a “prove oggettive”.

Si effettua in tre occasioni:

  1. prima di articolare il curricolo verticale dell’istituzione scolastica e coinvolge tutto il collegio dei docenti nell’individuazione delle competenze e, quindi, degli Obiettivi Formativi, da perseguire in rapporto al profilo dello studente;

 

  1. prima di articolare la programmazione didattica a lungo termine, riferita all’intero percorso di apprendimento dell’istituzione scolastica, e coinvolge tutto il collegio dei docenti nella selezione delle conoscenze indispensabili (Obiettivi cognitivi) a dare contenuto e senso agli Obiettivi formativi e, quindi, al processo formativo;

 

  1. prima di ogni proposta di attività didattica agli alunni, con l’obiettivo di accertare le pre-conoscenze indispensabili a consentire lo sviluppo dell’attività senza particolari difficoltà e ad assicurarsi la partecipazione attiva di ognuno degli studenti.

 

La Valutazione diagnostica (strettamente correlata alla Verifica iniziale, che ne è

propedeutica), si avvale di CRITERI, stabiliti e condivisi collegialmente a priori da tutti

i docenti dell’istituzione scolastica, per quanto riguarda il curricolo verticale e la

programmazione didattica a lungo termine, e dai consigli di intersezione (Scuola dell’Infanzia), di interclasse (Scuola Primaria), di classe (Scuola Secondaria di 1° e di 2° Grado), con il coinvolgimento, ove possibile, degli alunni e delle famiglie.

 

Fase n. 2

La Verifica in Itinere ha come obiettivo la rilevazione delle difficoltà riscontrare dagli alunni durante lo svolgimento delle attività didattiche quotidiane e la “compensazione” delle stesse. Questa modalità di verifica presuppone il ricorso a prove non formalizzate (domande; richiese di spiegazioni,  approfondimenti, informazioni aggiuntive; dialogo, ecc.) da parte del docente per non interrompere il processo produttivo degli alunni e compromettere la concentrazione, ma per stimolare, arricchire, ri-orientare ciò che gli studenti stanno producendo.

 

La Valutazione Formativa  (strettamente correlata alla Verifica in Itinere) si fonda sul criterio dell’accompagnamento ed ha come scopo quello di non compromettere il processo di apprendimento, ma di aiutarlo a svolgersi regolarmente, fornendo man mano le integrazioni alle difficoltà che emergono e di impedire, così, l’abbassamento dell’autostima degli studenti.

La valutazione, in tale ottica, assume un significato positivo in relazione alla dispersione scolastica perché ogni studente è supportato, guidato, ri-orientato e, ragionevolmente condotto alla concretizzazione del risultato positivo.

Fase 3

La Verifica finale ha come obiettivo la consapevolizzazione, da parte degli studenti, circa le conoscenze acquisite e, soprattutto, circa le modalità con le quali esse sono state conseguite.

Tale modalità di verifica consente al docente di rendersi conto di quanto hanno inciso le strategie didattiche messe in atto sugli apprendimenti degli studenti e ragionare su come orientare l’insegnamento per consentire ad ognuno di pervenire agli esiti attesi e favorire l’autostima, che costituisce la prima essenziale condizione per la limitazione della dispersione scolastica (Piero Romei).

La Valutazione sommativa (strettamente correlata alla Verifica finale) ha per obiettivo la riflessione, da parte degli studenti, guidati e assistiti dai docenti, sui processi di apprendimento che hanno determinato il conseguimento delle conoscenze in loro possesso e sulle possibili applicazioni delle stesse in situazioni e campi diversi (K. Popper).

Ciò consente:

  • agli studenti di rendersi conto della maturazione di competenze che permettono loro di “fare” qualcosa che prima non sapevano “fare”;
  • ai docenti di rendersi conto se il processo di apprendimento ha risposto alle aspettative ed ha prodotto gli effetti attesi sul processo di formazione.

Questo consentirà loro di valutare complessivamente l’efficacia dell’organizzazione effettuata, delle scelte metodologiche adottate, delle didattiche disciplinari impiegate, della relazione instaurata, della comunicazione didattica praticata.

È proprio dalla riflessione su quanto appena elencato che ogni docente, e quindi ogni Istituzione scolastica, può intervenire efficacemente per “avvicinare” sempre più e meglio la scuola ad ognuno degli alunni e prevenire gli effetti devastanti dell’abbandono.

Il Sistema di controllo, costituito dalla VERIFICA e dalla VALUTAZIONE, come si evince da quanto appena illustrato è strettamente legato al fenomeno della dispersione scolastica ed è proprio su questo sistema che occorre intervenire decisamente perché si configuri come strumento fondamentale per “trattenere” gli alunni di ogni età a scuola, non per mezzo dell’obbligo imposto, ma per l’interesse che essa riesce a creare e a mantenere nel tempo.